Le risaie
La coltivazione del riso nel Delta del Po risale al 1400, anche se la produzione estensiva ed organizzata si sviluppò solo nel XVI secolo, per opera della famiglia degli Estensi, che riuscirono a sfruttare i terreni acquitrinosi che altrimenti sarebbero rimasti abbandonati.
I primi documenti che citano il riso sono due lettere del Duca Galeazzo Maria Sforza del 1475, mentre nel “Diario Ferrarese” di Ludovico Muratori, si legge che “nell’anno 1495 il riso si vendeva a Ferrara a soli “quattro quattrini alla libbra”, il che sta a dimostrare che la produzione locale era rilevantissima e che il riso era coltivato sistematicamente nei territori governati dagli Estensi: tra questi, tutto il “Polesino di Rovigo”.
Il riso trova infatti in questa zona un terreno ideale, essendo l’unica coltivazione possibile in terreni permanentemente semi sommersi, richiedendo infatti una perfetta sistemazione idraulica del terreno. I terreni alluvionali del Delta del Po, inoltre, derivando dai sedimenti terminali del corso del fiume, sono particolarmente fertili in quanto ricchi di minerali, soprattutto di potassio, al punto da rendere inutile l’aggiunta di fertilizzanti, sia potassici, sia azotati.
Attualmente le risaie del Delta del Po coprono circa 9.000 ettari di terrreno, dove viene coltivato prevalentemente il riso Superfino, nelle varietà Carnaroli, Volano, Baldo, Vialone nano e Arborio. I chicchi di queste piante sono naturalmente sani e ricchi di sapore, grazie al clima mitigato dalla vicinanza al mare e alle frequenti brezze.
Nella zona del Delta il riso è usato principalmente per la preparazione di risotti con pesci e crostacei. In particolare, il risotto con le anguille è una specialità di Comacchio.
La zona di produzione comprende buona parte delle terre del Delta ferrarese, fino ai confini del ravennate. In particolare, il “triangolo d’acqua” compreso fra Jolanda di Savoia, Massafiscaglia e Codigoro.
Le aziende si sono inoltre specializzate nella produzione di riso da seme, come ogni anno attestano i premi di purezza consegnati dall’Ente Risi a molti produttori locali.