Pasticcio di maccheroni

Tra i numerosi capolavori lasciati dal Rinascimento a Ferrara, spicca il pasticcio ferrarese. La prima traccia di questo delizioso piatto risale al 1528, quando Cristoforo da Messisbugo lo inventò e lo preparò per la prima volta nelle cucine della corte estense.
Il duca di Ferrara, Ercole II d’Este, stava per sposare Renata, figlia del Re di Francia. Questa unione rappresentava una delle classiche alleanze strategiche tra le più importanti dinastie europee, e per un matrimonio così prestigioso era essenziale presentare piatti suntuosi, in cui ogni ingrediente esprimesse lusso e potere. Naturalmente, lo zucchero non poteva mancare.
Originariamente, il pasticcio era composto da maccheroni, formaggio, frattaglie, burro, tartufo e grasso di prosciutto. Oggi, pur mantenendo la sua ricchezza, è diventato un piatto più moderno, con macinato di carne, besciamella e funghi, conservando il caratteristico profumo del tartufo e la tradizionale calotta di frolla dolce.
Questo piatto, sebbene presenti accostamenti insoliti, incarna perfettamente la tradizione ferrarese, unendo armoniosamente il dolce e il salato.